Il turismo è fermo senza mobilità (Corriere del Ticino)

 

Analizzando lo studio sull’impatto del turismo in Ticino, recentemente commissionato dal Cantone, si scopre che i turisti raggiungono le nostre destinazioni prevalentemente in auto.  Dai dati raccolti, infatti, emerge che circa il 70% degli ospiti pernottanti utilizza il mezzo privato motorizzato per recarsi in Ticino e, fra gli ospiti di giornata, tale percentuale sale addirittura all’80%. Sicuramente con l’arrivo di Alp Transit – che andrà assolutamente completato anche a sud di Lugano – questa percentuale potrà sensibilmente attenuarsi, ma non esaurirà di certo la necessità di mobilità privata non solo per i nostri cittadini e le nostre aziende, ma anche per i nostri turisti.

Turisti che devono sia poterci raggiungere – da qui l’importanza di risanare il tunnel autostradale del San Gottardo senza isolare il nostro Cantone, anche perché la maggior parte dei nostri turisti scende da nord – sia potersi muovere comodamente dalle Cantine di Mendrisio alle Valli del Sopraceneri, passando dalle città di Lugano e Locarno, non prima naturalmente di aver sbirciato i castelli di Bellinzona e la Piazza di Ascona. Anche per questo la mobilità è una delle priorità non solo della vivibilità, ma anche della competitività del nostro territorio. Particolarmente toccata, in questo senso, la mia regione: è quanto emerso anche da una recente riunione con i miei colleghi Sindaci e Municipali liberali radicali del Locarnese. Dove non abbiamo parlato solo della mobilità di terra – con il tanto atteso collegamento A2-A13 e la mai dimenticata galleria di Moscia – ma anche d’aria – occorre valorizzare l’aeroporto di Magadino – e di lago. Dobbiamo infatti, in vista del rinnovo della Convenzione con l’Italia, crearci dei margini di miglioramento e di liberalizzazione dei trasporti sul Lago Maggiore, in modo da valorizzare le Isole di Brissago e permettere ai nostri ospiti di vivere – e non solo guardare – il nostro lago. Evidentemente non è sempre facile coordinarsi e trattare con i nostri vicini italiani, motivo per il quale appoggio senza riserve la proposta, contenuta nel programma del PLR, di istituire una piattaforma di dialogo transfrontaliera sulla mobilità. Un tavolo di lavoro che permetterà spero anche di creare dei P&R su suolo italiano, in modo da permettere quel car sharing che può dare un po’ di ossigeno anche al Mendrisiotto, un’altra regione che con la mobilità fa purtroppo a pugni.

Il tutto senza mai dimenticarci che la mobilità non è solo fisica, è anche quella dei dati. E anche qui investimenti non vanno lesinati, non solo per implementare il telelavoro e di conseguenza aumentare le possibilità di conciliare lavoro e famiglia per molte giovani donne, ma anche perché sempre più turisti desiderano restare sempre connessi, io per prima sono sempre alla ricerca di una linea wireless quando sono all’estero. Gli albergatori potranno confermarvelo: i nostri ospiti vogliono sempre più tenere un piede a casa, o al lavoro. Magari sbagliano, ma lo vogliono. E nessuna politica turistica potrà essere efficace se al centro non avrà una cultura dell’accoglienza incentrata proprio su di lui, il turista.

Fonte: Corriere del Ticino del 1° ottobre 2015

 
Visiva