RadioTV: salviamo il servizio pubblico (CDT, 13.02.2018)

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Quando penso al servizio pubblico, non penso soltanto ai suoi prodotti radiotelevisivi, ma penso all’intera macchina mediatica che abbraccia vari settori, sostenendoli con cifre diverse. Ecco come. Nel 2016, il 39% degli investimenti dell’azienda è stato desinato all’informazione, mentre il 23% all’intrattenimento e ai film, il 18% alla cultura, alla società e alla formazione, il 13% allo sport e il 7% alla musica e alla gioventù. Questa ripartizione, a livello finanziario, si traduce nel modo seguente: nel 2016, la SSR SRG ha speso 605.1 milioni di franchi per il settore dell’informazione, 365.7 milioni per intrattenimento e film, 281 milioni per cultura, società e formazione, 210.1 milioni per lo sport e 109.3 milioni per musica e gioventù.

Toccando una moltitudine di aspetti, il servizio pubblico fornisce un’informazione di qualità nelle 4 lingue nazionali, 24 ore su 24. Concede equa importanza ad ogni regione linguistica, Svizzera italiana compresa, ovvero a una realtà che senza il servizio pubblico e altre radio TV private, non avrebbe nessuna radiofrequenza a disposizione per esprimersi, e men che meno dei canali televisivi. L’iniziativa “No Billag” mira ad abbattere il pilastro su cui si regge il servizio pubblico, poiché intende abolire il canone… e il canone rappresenta il 75% dei fondi che permettono al servizio pubblico di esistere.

Ogni anno, quasi 1,3 miliardi di franchi ricavati dalla riscossione del canone vengono destinati ad alimentare il servizio pubblico che vengono utilizzati anche per sovvenzionare la cultura svizzera, lo sport, la musica, il settore cinematografico, e molto altro ancora. La RSI, ad esempio, nel 2016, ha speso 4,3 milioni di franchi per supportare la vita culturale nella Svizzera italiana, dando appoggio ad esempio al Locarno Film Festival, maggiore evento culturale e turistico del Locarnese e all’Orchestra della Svizzera italiana, la nostra ambasciatrice della musica classica all’estero, che lo scorso 18 gennaio si è aggiudicata il prestigioso International Classical Music Awards (ICMA).

Per mantenere un servizio pubblico di qualità, polivalente e prettamente rossocrociato, dico No all’iniziativa “No Billag”.

 
Visiva