A Berna per modellare le decisioni che riguardano il Ticino

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Prima di tutto tengo a dirvi che sono molto onorata di fare parte degli 8 candidati nella lista per il Consiglio Nazionale.

Brevemente eccovi il mio profilo: ho 36 anni, vivo ad Ascona e faccio parte del Municipio dove mi occupo di cultura e finanze. Di finanze mi occupo anche per lavoro, dato che porto avanti le attività di famiglia nel settore fiduciario e alberghiero.

Ho accettato la sfida di candidarmi perché vorrei provare a fare bene. Sembrerà una sciocchezza, ma credo davvero che ci sia bisogno di persone – relativamente giovani – che abbiano tempo, energia, voglia di impegnarsi e fare bene. E vi prometto che queste cose le ho, dentro di me ci sono.

E poi, che dire, la politica – a livello federale – non è poi così diversa da quella locale, comunale. I temi sono spesso trasversali, ad ampia gittata. A livello federale si prendono decisioni che influenzano i cantoni e i cantoni prendono decisioni che hanno ripercussioni a livello federale. Forse mai come in questi mesi è stato così evidente. A Berna ci andrei per andare a modellare – molto umilmente e serenamente, e soprattutto dove possibile – quelle decisioni che riguardano sì la Svizzera, ma anche il Ticino. E gli ambiti, i settori, nei quali potrei dire la mia, perché li vivo, li conosco, li sperimento giorno dopo giorno, sono diversi. Ed è ovviamente su quelli che mi concentrerei.

Il Turismo. Come risollevare il turismo, messo a dura prova non solo dal franco forte, ma anche da altre difficoltà. Per esempio dalle idee scellerate come quella di chiudere il Gottardo per tre anni.

E parlando di turismo non si può non parlare di mobilità. Il futuro non è fatto solo di raddoppio, di Alptransit, ma ci sono anche altri collegamenti stradali importanti per il Ticino, la cui sorte però dipende anche da Berna (lo avrete capito, mi riferisco al collegamento A2-A13).

E poi la cultura. Anche la cultura è un tema che mi appassiona molto. Il nuovo centro culturale e museale di Lugano e i nostri tanti musei sono una risorsa e un’opportunità che va sicuramente sfruttata nel migliore dei modi, soprattutto oggi che settori prima di massima importanza sono andati in crisi.

Durante la campagna per le cantonali il partito ha dimostrato una volontà di rinnovamento, puntando su nomi nuovi e su una lista giovane. E questo per me è stato un segnale positivo.

Mi sono detta: “Forse hanno davvero fiducia in noi!”. E l’ho trovato motivante. Credetemi, è bello con questa premessa lanciarsi in un’avventura che in sostanza significa: seguire politici più adulti, più esperti, osservarli, ascoltarli, e prima o poi rubare loro il mestiere. Per farlo però ci vuole volontà sia da parte di chi traina, sia da parte di chi insegue. E questa volontà – da parte di chi traina – io l’ho sentita e mi è piaciuta. Dunque ho deciso di mettermi a disposizione, convita che lavorando tutti insieme riusciremo a riconquistare il nostro terzo seggio.

 

Michela Ris, candidata al Consiglio Nazionale

 
Visiva