un obiettivo per il 18 ottobre: parlare anche di politica al femminile

 

A oltre quarant’anni dall’introduzione del diritto di voto e di eleggibilità delle donne siamo ancora sottorappresentate e sarebbe veramente ora che le cose cambiassero perché non sono solo meno numerose degli uomini, ma abbiamo anche minori probabilità di successo quando ci candidiamo a un’elezione.
Le quote rosa potrebbero essere inizialmente un aiuto ma non sono una soluzione perché é tutto il contesto che rende difficile a una donna accedere e mantenere un posto di responsabilità o essere attiva in politica. Una soluzione potrebbe essere quella di migliorare la conciliabilità lavoro-famiglia non delle donne, bensì degli uomini.
Ci vorranno ancora molti anni e molto lavoro ma per evitare che giovani donne brillanti, con grandi capacità non vengano escluse da posti di lavoro importanti che riconoscano il loro valore e gli anni di studio spesi oppure debbano rinunciare ad avere una famiglia o dei figli é necessario promuovere il lavoro a tempo parziale per tutti, anche nelle posizioni più alte, assicurare lo stesso tipo di salario per le stesse prestazioni, il job sharing, il lavoro da casa, sostenere gli asili nidi e diminuire la burocrazia per accedervi.
Io non voglio battermi per avere meno uomini in politica ma per che ci sia più sostegno alle donne che giustamente vogliono e devono dare il loro contributo, serio e competente, alla vita politica di questo paese e in definitiva approfittare tutti della possibilità di confrontarsi anche con la sensibilità femminile per trovare delle soluzioni condivise che possano portare al benessere comune.

 
Visiva